Gli «apostolici» nel Fondo Inps
giovedì 15 novembre 2012
Accanto alle Intese con nuove confessioni religiose, che da pochi mesi sono divenute leggi dello Stato, sono in dirittura d'arrivo analoghi accordi con l'Unione buddhista e con l'Unione induista. Le due confessioni saranno le prime comunità di fede di tradizione diversa da quella giudaico-cristiana ad ottenere il riconoscimento costituzionale. I relativi disegni di legge sono stati approvati dal Senato lo scorso settembre ed attualmente sono all'esame della Camera per la definitiva trasformazione in legge. Il lungo iter procedurale che accompagna questi provvedimenti dovrebbe concludersi prima del termine della legislatura in corso.Per effetto delle nuove Intese entrate in vigore quest'anno, l'Inps registra oral'ingresso nel sistema previdenziale dei ministri di culto appartenenti alla «Chiesa apostolica in Italia», secondo l'accordo regolato dalla legge 126 del 30 luglio scorso. La Chiesa si richiama alla comunità cristiana delle origini, come descritta negli Atti degli apostoli, e in particolare alla espressione dei ministeri a servizio della comunità (apostoli, profeti, evangelisti, pastori, dottori). È nata ufficialmente in Italia nel 1927 e conta attualmente 10 mila fedeli, con 126 luoghi di culto diffusi in tutte le regioni e tutti aperti al pubblico. La Chiesa apostolica si sostiene con le offerte libere e le donazioni dei suoi membri.Le pensioni. Sulle assicurazioni sociali dei ministri di culto l'Intesa presenta una terminologia insolita in questo tipo di accordi: «La Chiesa apostolica in Italia provvede … al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle vigenti leggi» (art. 27). Si tratta di una espressione diversa da quella riportata in tutti i precedenti accordi confessionali (cattolici, israelitici, evangelici ecc.). In merito alla previdenza sociale, nei rispettivi testi di legge è fatto espresso ed esclusivo riferimento al Fondo speciale dell'Inps, quale unica gestione pensionistica per i ministri di culto in Italia.Per la Chiesa apostolica, il generico riferimento alle "vigenti leggi" della previdenza allarga il campo dei possibili inquadramenti pensionistici dei propri ministri di culto, oltre quello naturale nel Fondo Clero, come dipendenti, collaboratori ecc.Il Presidente della Chiesa, Elia Landi, conferma tuttavia che, malgrado il non espresso riferimento dell'Intesa al Fondo clero dell'Inps, la confessione provvede alla iscrizione dei suoi ministri di culto nella assicurazione speciale dell'Istituto di previdenza.Una diversa applicazione della norma concordataria (ad esempio, l'iscrizione nel Fondo dei lavoratori dipendenti oppure nella Gestione separata dei collaboratori) non sarebbe aderente al particolare status sociale dei ministri di culto. Nelle altre recenti intese, per gli ortodossi non vi è alcun obbligo ma solo facoltà di iscriversi al Fondo clero Inps, mente i mormoni si sono autoesclusi da ogni forma di assicurazione sociale.
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