Il lavoro, opera di libertà che ci porta al cuore di Dio
venerdì 1 maggio 2020
Il lavoro è dignità, è libertà, è speranza, perché lavorando si collabora con Dio e con la sua opera creatrice. Per questo i lavoratori possono trovare anche nel proprio impiego la via per diventare santi e in questo obiettivo hanno un testimone privilegiato: san Giuseppe, il carpentiere di Nazareth. Con il suo lavoro lo sposo di Maria sostenne la famiglia destinata a diventare casa di Dio in mezzo all’umanità. E tutti siamo chiamati a seguire il suo esempio, mettendo a frutto i talenti e i carismi che ci sono stati donati. Un orizzonte del quale oggi percepiamo in profondità la ricchezza: provati della nostra libertà in questo momento sentiamo la necessità di tornare a costruire il mondo di domani. La memoria liturgica odierna fu istituita nel 1955 da Pio XII proprio per testimoniare l’importanza del lavoro nella visione cristiana. Altri santi. San Geremia, profeta (650–587 a.C.); san Riccardo Pampuri, religioso (1897–1930). Letture. Gen 1,26–2,3; Sal 89; Mt 13,54–58. Ambrosiano. At 9,10–16; Sal 31 (32); Gv 6,22–29.
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