La sua scelta tra il Vangelo e il "successo" simbolo delle nostre decisioni quotidiane
domenica 16 febbraio 2020
È nelle scelte di tutti i giorni che un cristiano testimonia la propria fede: i nostri gesti rivelano chi siamo e ciò in cui crediamo. E la storia di santa Giuliana di Nicomedia suona come un richiamo a questa semplice verità. La sua scelta fu più impegnativa e la mise davanti alla possibilità di una vita agiata e un matrimonio di successo, chiedendole però di rinunciare al Vangelo. Lei non poté rinnegare se stessa, accettando tutte le conseguenze del caso, anche la più drammatica, il martirio. Era nata nel 287 a Nicomedia (oggi Izmit in Turchia) da genitori pagani, e in famiglia era l'unica cristiana. Ancora bimba venne promessa sposa al prefetto della città, Eleusio, ma al momento delle nozze, quando Giuliana aveva 18 anni (forse nell'anno 305), chiese che il futuro marito si facesse battezzare. Fu lo stesso promesso sposo a denunciarla alle autorità, eppure anche davanti alle torture e alla condanna a morte per decapitazione Giuliana non cambiò idea, andando incontro alla morte.
Altri santi. San Maruta, vescovo (V sec.); san Giuseppe Allamano, sacerdote (1851-1926).
Letture. Sir 15,16-21; Sal 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37.
Ambrosiano. Bar 1,15a;2,9-15a; Sal 105 (106); Rm 7,1-6a; Gv 8,1-11.
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