Sabato 11/7: tra ridicolo e spropositi, chi "c'è" e chi "ci fa". Sul "Corsera" (p. 12) si parla dell'8 per mille. Titolo: «La Chiesa fa il pieno, briciole ai partiti». Articolo corretto, ma con questo sommario: «I dati sulle dichiarazioni 2014 (…) La politica incassa 325 milioni, il Vaticano (sic!) un miliardo». L'otto per mille al Vaticano! In redazione idee confuse: la Chiesa italiana non esisterebbe! E qualsiasi Chiesa nel mondo è…Vaticano! Che dici? Prendi "Sommario", togli una m e la i: vale per chi "c'è". Per chi invece "ci fa", stesso giorno, stesso argomento, provvede "La Stampa" (p. 8): Giacomo Galeazzi spiega giustamente i fatti in questione e poi ci informa che «protestano i radicali», ovviamente di casa nostra, che dichiarano fieramente: «Siamo il paese che paga di più le confessioni religiose senza trasparenza sulle destinazioni». Due falsi smaccati! Si informino, i radicali - ma lo sanno benissimo, ed ecco perché "ci fanno"! - sui contributi statali alle confessioni religiose anche soltanto in Germania! E la cosa vale anche per tante altre nazioni, non solo europee. Quanto ai bilanci della Cei - la conferenza dei vescovi che impiega i contributi dell'8 per mille - le destinazioni sono rese note e pubblicate cifra per cifra su internet e anche in pagine laiche pagate appositamente per informare i fedeli e i cittadini. Ovviamente la cosa vale per chi vuol sapere, non per chi - da noi non mancano, e non solo tra i radicali - vuol continuare piagnistei falsamente laici sempre fallimentari nascondendosi ogni volta sotto la copertina di acrobazie sui numeri, a cominciare dal falso scandalo per il fatto che la percentuale delle destinazioni espresse vale per il tutto. Alle recenti regionali gli elettori sono stati solo il 52%, ma i loro voti hanno assegnato tutti i seggi. Si chiama… democrazia!
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