venerdì 22 giugno 2012
Non sappiamo ciò che ci sarà risparmiato né ciò che ci sarà dato. Solo a momenti sappiamo un poco quel che forse abbiamo. Un piccolo adesso, che così, senza passione, noi a volte dissipiamo. Per fretta, per distrazione o perché non ci crediamo. Un vivere esentati da quel che ci costruisce. E benedice. E intanto andiamo, un minuto adorare il nostro particolare, e spesso non sappiamo la nostra infelicità.Proviamo.C'è un giorno nuovo, la luce ce lo dice. Il sole può essere nascosto o può fare il ritroso, ma non si è congedato. Qualcuno è con noi, vicino, oppure siamo soli, ma di certo qualcuno incontreremo più tardi sulle scale, al lavoro e può darsi, anche sulla via del nostro male. Ma noi ci siamo, e ancora niente di questo nostro oggi è stato detto oppure dato. Possiamo ancora incominciare.A salutare, e con discrezione interrogare, quel che capita mi somiglia, è vita tua, mia, dell'umana comune nostra famiglia. Tranquilli campanelli di sveglia.In pausa invece di pranzare soli le spalle all'angolo che ci contiene, possiamo accompagnare, noi per primi, senza aspettare. Agire il nostro bene.Non perdere nulla di quel che ci viene incontro, e arrivare a sera senza avere le nostre vite tralasciato.E fare anche noi nuove tutte le cose, come ci è stato insegnato.
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