domenica 22 novembre 2009
Sul "Corsera" (20/11, p. 16) leggi di «nuovi personaggi» nella dolorosa vicenda Orlandi, ma con il giusto invito ad «attendere di avere un quadro più completo», per «più rispetto della famiglia, ma soprattutto della verità». Invece ovunque pagine di follie a casaccio. Leggi per esempio che l'«adolescente piaceva» al potentissimo «monsignore» che quindi l'avrebbe fatta rapire per suo uso personale, e poi uccidere! Sì, la Sala Stampa vaticana dice che è un'«infamia», ma tanto «il monsignore» è morto, e non si rischia niente. Ieri invece leggi anche " grandi giornali " che il rapimento fu un ricatto della Banda della Magliana: loro, gentili e caritatevoli, avevano prestato «10/15 miliardi di lire per la causa di Solidarnosc», ma per averli indietro da Giovanni Paolo II, Papa polacco e difensore di Solidarnosc ricorsero al rapimento. Prove? Neanche l'ombra. Indizi? Men che meno. E conta niente che Giovanni Paolo II in persona sia intervenuto all'Angelus per chiedere ai rapitori il rilascio della ragazza? Così lui, addirittura «il ricattato», non sapeva niente del «ricatto», e nessuno lo avvertì della contraddizione, neppure il monsignore suddetto che " lo hanno scritto tutti in ventisei anni " con i finanziamenti a Solidarnosc aveva ben le mani in pasta? Nessuno! Giornalismo allo sbaraglio. Ultima ancora ieri, ancora giornaloni: il personaggio chiave del rapimento, il «telefonista amerikano» fu intercettato e raggiunto dalla polizia che lo vide «alto, con cappello calato sul viso», ma non lo arrestò perché lui «si allontanò a grandi passi». I poliziotti ovviamente erano" paralitici. Povero giornalismo nostrano!
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