Giochi letterari per il Dantedì dell'infosfera ecclesiale
venerdì 26 marzo 2021
Senza aspettare l'annunciata lettera apostolica di papa Francesco Candor Lucis Aeternae, ampiamente presentata ieri sul sito di “Avvenire” ( bit.ly/31fHeKX ) da Stefania Falasca (e illustrata e commentata con completezza sul giornale cartaceo di oggi), l'infosfera cattolica non si è tirata indietro nel celebrare il Dantedì. Nel folto mazzo di post, segnalo due giochi letterari. Sul suo blog “Vatican Reporting” ( bit.ly/3lPlFKR ) Andrea Gagliarducci ha provato a stendere in anticipo, in un tempo brevissimo, «il documento del Papa», immaginando di trarre, dal confronto con quello autentico, qualche ulteriore riflessione sul tema a lui caro della comunicazione del magistero pontificio. Due le citazioni dalla Commedia: il passo del canto IX del Purgatorio nel quale l'Angelo descrive le chiavi ricevute da san Pietro, e i celeberrimi versi del canto XXXIII del Paradiso che iniziano con «Vergine madre, figlia del tuo figlio». Sul sito del settimanale diocesano di Cuneo, “Guida.it”, un video, segnalatomi da Sarah Numico, che parte da un'idea dai nobilissimi antenati radiofonici: una “intervista impossibile” a Dante ( bit.ly/31lEc8d ). Vi si cimentano due sacerdoti: nella veste di intervistatore don Carlo Vallati, delegato vescovile presso lo stesso settimanale diocesano, e nella veste di Dante don Martino Pellegrino, parroco a Rivoira (una delle comunità ai piedi della Bisalta), «già apprezzato insegnante di Lettere al liceo Peano-Pellico di Cuneo» e «profondo conoscitore dei versi del sommo poeta». L'intervista dura 17 minuti e le citazioni dalla Commedia sono ben più di due, a colorire risposte molto franche a domande che interpellano l'Alighieri tanto sui suoi rapporti con la Chiesa istituzionale e i papi (quelli del suo tempo e quelli del nostro), quanto sulla sua identità di artista e di credente, che il professor Pellegrino fa sintetizzare a Dante con una bella affermazione: «Un poeta può esprimere la sua fede anche solo con una rima».
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