venerdì 31 dicembre 2010
Anno nuovo e intelligenze nuove! Certe attuali sono ben strane. P. es. "la Stampa", 28/12, p. 1: "Le amnesie dei cattolici in politica" ove G. E. Rusconi ragiona sui "cattolici", compresi quelli che lo leggono. Inizia in due domande, ove la seconda nega la prima: «I cattolici torneranno a condizionare direttamente la politica? Ma hanno forse mai smesso di contare nel berlusconismo in tutte le sue fasi"? Dentro, fuori, contro"» Il seguito è cosciente di «dire cose sgradevoli» e col ripasso di catechismo e calendario delle feste religiose giunge al «dubbio che ciò che soprattutto preme oggi agli uomini di Chiesa " (qui "cattolici" significa solo ecclesiastici! ndr) " nel loro discorso pubblico sia solamente la difesa di quelli che essi chiamano i valori tout court" vita, famiglia naturale e problemi bioetici quali intesi nella dottrina ufficiale della Chiesa. Non altro». A parte l'ultima negazione " falsa poiché non comprende il ruolo dei valori-base ed esclude giustizia, solidarietà, accoglienza e lotta alla povertà " colpisce la conclusione del "dictatus" rusconiano: «Se i cattolici hanno l'ambizione di ridiventare diretti protagonisti della politica, dovrebbero riflettere più seriamente sul loro ruolo. Il discorso politico, soprattutto quando porta alla deliberazione legislativa, rimane e deve rimanere rigorosamente laico, nel senso che non può trasmettere contenuti religiosi». Alt! Se vuol dire che non è detto che le leggi civili siano sempre e comunque identiche ai princìpi religiosi, d'accordo. Ma se vuol dire che esse debbono essere sempre e comunque l'opposto, allora "i cattolici" in Parlamento e nei referendum dovrebbero ragionare solo con la testa di Rusconi: una nerboruta ghigliottina laica! No, grazie. E tanti auguri"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI