martedì 16 aprile 2019
Sulle solite pagine di carta e virtuali, insulti e accuse che ci si dovrebbe vergognare anche solo a citarli, rivolti a papa Francesco. Testuale: «Preferisce i pedofili e gli omosessuali ai fedeli cattolici doc». Veleni. E lui? Tace. L'altro ieri per le Palme alla Messa si è letta la Passione. Oltre gli sputi e i flagelli a Gesù una domanda: "Perché non rispondi?" E Lui? Tace.
Ho tra le mani, quasi per caso, un libro degli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio edizione MDCCXXXV (1735!) scritto dal gesuita padre Ambrogio Cattaneo, stampato «in Venezia presso Nicolò Pezzana Con licenza dé Superiori e Privilegio». Alle pagine 176-182 la «Condotta di Cristo a' vari Tribunali»: dopo sputi, schiaffi e flagelli «Gesù lascia dire, lascia accusare. Ode e tace»! Avrebbe, scrive il dotto gesuita, argomenti da convincere e zittire tutti, ma tace. Sta scritto: «Perché non rispondi…?». Domenica nell'omelia papa Francesco ricorda «l'accanimento feroce» degli accusatori e «l'impressionante silenzio di Gesù» che tacendo «vince anche la tentazione di rispondere, di essere "mediatico"»!
Da tempo è noto il nome di chi, dalle comode poltrone di carriere prestigiose, rimprovera a papa Francesco il silenzio di fronte ad accuse feroci e vane. Non osando confessare dove è il vero dissenso da lui, costoro gli rimproverano di non rispondere su faccende di cucine clericali stra-conosciute e stra-mistificate dal tempo del Vaticano II. Una fissazione malata? Purtroppo sì, e non servono troppe parole per sottolinearlo. La cura è Vangelo e Concilio, quel Concilio che papa Paolo VI in una lettera autografa al vescovo Marcel Lefebvre (29/6/1975) disse «più importante di Nicea». Domanda finale: chi oggi è al cospetto del mondo pienamente Vicario di quel Gesù che di fronte a ogni «feroce accanimento» tace e si affida al Padre?
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