venerdì 1 settembre 2017
Ci sono ferite che il tempo difficilmente rimargina. Specialmente se queste arrivano da un terremoto, come nel Centro Italia. I segni lasciati dal sisma – a distanza di un anno – sono ancora molto evidenti sugli edifici. Ma profonde sono anche le lacerazioni nei cuori di chi, il terremoto, lo ha subìto e in quella circostanza ha perso un affetto o la propria casa. In quelle ferite aperte può essere però versato del balsamo. È quello che due giovani geometri di Chiavari, Davide Rota e Stelio Callao, hanno scelto di regalare con la loro presenza nei luoghi terremotati in questo tempo d'estate. Una settimana delle loro vacanze trascorsa tra i comuni di Cugnoli, Alanno, Ari, Serramonacesca e Salle, nelle province di Pescara e Chieti. Passando di casa in casa hanno effettuato verifiche tecniche per valutare l'agibilità degli immobili colpiti dal sisma.
Molte case presentano in modo evidente le ferite delle scosse di agosto e di quelle successive. Ma tra gli abitanti di quelle zone la speranza non è andata perduta: «Abbiamo incontrato tanta umanità – raccontano i due geometri liguri, neanche trentenni –. Il sorriso e l'accoglienza che ci è stata riservata ci ha aiutato a ridimensionare quelli che spesso noi consideriamo come problemi "grandi"».
Il servizio offerto gratuitamente dai due ragazzi del Levante ligure non ha certo risolto i pesanti problemi delle persone terremotate, ma ha aiutato a rinforzare la loro speranza. Quella che nasce dal balsamo della cura versato con generosità nelle ferite della nostra storia.
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