venerdì 31 agosto 2018
Quale è il rapporto tra Gesù e il cielo dopo la sua incarnazione, morte e risurrezione? «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo» (Gv 3,13). Uscito dal Padre Gesù è vissuto tra noi nella nostra umanità. Tornato a Dio con la nostra umanità come vive ora nel seno del Padre (Gv 1,18)? Luca è l'autore che meglio custodisce la memoria dell'ascensione di Gesù (Lc 24,51; At 1,9-11) tuttavia nella conclusione del vangelo di Marco troviamo la notizia più interessante: «Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio» (Mc 16,19). La notizia di Marco porta in sé un particolare caro all'annuncio della Chiesa primitiva, espresso con una immagine ripresa dai salmi: stare seduto alla destra. Essa proviene da Sal 110,1: «Oracolo del Signore al mio signore: siedi alla mia destra». Nel giorno della sua ascesa al trono il nuovo re d'Israele veniva così posto da Dio nella sua posizione di potere-servizio perché amministrasse bene il popolo eletto mantenendolo nell'alleanza. Anche Gesù nella sua posizione vittoriosa alla destra del Padre vive un continuo servizio all'umanità effondendo lo Spirito (At 2,23) e intercedendo per noi. (Rm 8,34). Il cielo è sede di salvezza perennemente esercitata dal Signore Gesù, la dimora di una gloria operativa che costantemente ci mantiene in comunione con Dio.
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