martedì 11 novembre 2014
Te lo chiedi sempre, com'è possibile che una madre abbandoni il proprio figlio per strada. Conosci la povertà, hai toccato con mano disperazione e solitudine, ma se hai un figlio ti ripeti che no, non si può abbandonare una creatura indifesa così. Forse anche lei, la donna di Frignano, era piena di queste convinzioni e sicurezze. Forse aveva sognato un'altra vita, e d'essere una madre perfetta per quel suo bambino. Finché è accaduto l'impossibile. Quello che non ti viene spiegato.Così non lo saprai mai, perché la donna è arrivata nel cortile della chiesa di Santa Maria dell'Arco, domenica sera. E con che forza ha saputo sistemare la culletta lì, vicino ai gradini della chiesa, durante la Messa. Il suo piccolo dormiva beato, avvolto nella copertina di lana, anche se nel Casertano il freddo non s'è fatto ancora sentire. La donna ha posato vicino ai piedini una bottiglia di latte caldo. Poi ha guardato la vita della sua vita l'ultima volta. Non le conosci, le parole che gli ha detto per salutarlo. Non lo vedi, lo strazio nel voltarsi e camminare via.I fedeli cominciano a uscire dalla chiesa alla spicciolata: «C'è un neonato, serve aiuto!». Arriva il parroco, una signora telefona ai carabinieri, un'altra chiama l'ambulanza. Una giovane donna si avvicina: «Sei bellissimo», sussurra. Quando il piccolo arriva in ospedale qualcuno racconta la sua storia ai medici: «Lo chiameremo Francesco, in onore del Papa». Lo amano già mentre la donna da qualche parte – chissà – forse per un istante sorride.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI