Francescano e teologo, «padre» dei condannati
martedì 29 novembre 2016
Religioso francescano, sacerdote, teologo, pensatore ma soprattutto un vero padre per i poveri: quella di san Francesco Antonio Fasani è una figura ricca, che ha lasciato nella memoria popolare un'eredità preziosa. Nato da una famiglia umile nel 1681 a Lucera entrò da giovane tra i Minori conventuali ed emise la professione nel 1696. Viaggiò in diversi centri per completare la formazione e nel 1703 arrivò ad Assisi dove fu ordinato sacerdote nel 1705. Nel 1707 rientrò a Lucera e qui, nella sua terra natale, la Capitanata, s'impegnò in un'intensa attività apostolica. Teneva un "registro" dei poveri, per poter provvedere alle loro necessità, e si faceva compagno dei carcerati e dei condannati che accompagnava fino al luogo del supplizio. Morì il 29 novembre 1742 e la sua tomba ancora oggi è meta di pellegrinaggi. È santo dal 1986.
Altri santi. Santa Illuminata, vergine (III-IV sec.); beata Maria Maddalena dell'Incarnazione, religiosa (1770-1824).
Letture. Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24.
Ambrosiano. Ger 3,6a;5,25-31; Sal 102; Zc 6,9-15; Mt 15,1-9.
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