mercoledì 26 giugno 2013
Gli voglio bene, ripete Giuda camminando senza sapere bene dove andare. Lo ama, ma non gli crede più. Ma che amore è questo, un moncone, una faccia erosa di statua? La pietra in petto è durezza d'amore cieco. Ci dev'essere un modo per uscire da questa situazione. Giuda scende le stradine verso il mercato. Il luogo è deserto, i banchi vuoti. Lo scontro teologico coi Sacerdoti può portare solo a un esito: il carcere per lui e per noi… la cacciata, l'infamia, la miseria. Sarebbe la rovina, e non si può mandare in rovina tutto questo … La cosa migliore è offrire ai Sacerdoti un'occasione. Forse, si convince Giuda tra le ombre, si tratta solo di architettare un confronto. Nessuno eccetto il seguito più stretto sa dove Gesù e i suoi discepoli si ritirano la notte. Tornano a Betania o in qualche rifugio messo a disposizione dal discepolo segreto lì a Gerusalemme. In queste notti si fermano talvolta all'Orto degli ulivi. Dormono all'aperto, pronti a fuggire in caso di agguato. Ma se i Sommi Sacerdoti potessero trovarlo lì - senza folle - e poi se lo portassero a porte chiuse a fare con calma due chiacchiere sarebbe perfetto. Troverebbero un accordo. Giuda ha deciso: sarà l'occasione del dialogo. Con il dialogo si risolve tutto, ci vuole solo un po' di pazienza. È una cosa ragionevole, per tutti. Gesù dovrà ringraziarlo infine.
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