venerdì 17 aprile 2009
Di venerdì santo "Il Venerdì" di "Repubblica" lanciava in copertina 8 pagine di ampio Dossier: «Nel segno della Croce». Pezzo forte: noto autore «non credente», presunto esperto in materia fa pubblicità al suo ultimo libro e racconta «La Croce dai Sumeri al pop»: 3500 anni, con questa follia: «Gesù detto il Cristo si fa uccidere per redimere il genere umano dopo la rottura della prima alleanza al seguito del peccato originale». A parte il discutibile «si fa uccidere», proprio originale lo sproposito de «la prima alleanza» rotta «al seguito del peccato originale»! Segue notizia: «I Vangeli non indulgono in dettagli sulla crocifissione». Per far sapere che «il racconto di ciò che avvenne sul Calvario» viene da «alcune pie leggende del IV secolo». Roba «pia», non vera! Ma tu nei "Vangeli" trovi tantissimi dettagli. Niet! Altro? A p. 17 leggi che nella Croce di Malta "«le otto punte rappresentano le virtù teologali», che però sono tre! Le altre cinque punte vanno all'incompetenza su "Repubblica". E il discorso sulla Croce finisce con questa moralistica ammonizione: «Il fatto che oggi la croce penzoli sul seno seminudo di alcune ballerine" aggiunge una nota di banale oscenità al decadimento dei tempi». Disegno perfetto. Perciò spiace che, ingabbiato nelle riflessioni suddette, un illustre cattolico cada nel tranello dichiarando: «Ormai tanti portano la Croce a sproposito, e allora io monaco non la metto»! Ultimo tocco: stesso "Venerdì" (p. 95) torna in rubrica l'esperto di cui sopra: se l'Italia «ha paura degli scienziati» è tutta colpa del "Vaticano"! Come il peccato originale: spiega tutto"
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