giovedì 9 dicembre 2010
"Il Foglio", spesso da me non condiviso, mai trovato «né caldo, né freddo»: non merita la brutta sorte dei tiepidi nell'Apocalisse (3, 16). Martedì dissenso totale su due opposti. Uno: «Superbia con Binetti» (p. 2). Luigi Manconi spara su «vittimismo teologico, prontuario di arroganza, soave brutalità degna di una cupa concezione del cattolicesimo come sistema penitenziale e sacrificale, punitivo e mortificatorio» dell'onorevole Binetti che in Aula, dopo la "radicale" esaltazione del suicidio di Monicelli che invoca l'eutanasia legale, risponde dicendo il regista «persona anziana lasciata sola» ed il suicidio frutto anche di "solitudine e smarrimento". Verdetto Manconi: roba «cattolica" frutto del vizio capitale della Superbia fonte di tutti i peccati. All'Inferno»! Ma tu ricordi che prima della Binetti, ed esaltando il «gesto magnifico» di Monicelli, le stesse cose ha proclamato Paolo Villaggio, autodichiarandosi «il solo» a non averlo abbandonato. «Cattolico doc» anche Villaggio, lo stesso giorno ("Tempo", p. 54; "Giornale", p. 5; "Libero", p. 39) in cui insulta per l'ennesima volta il Papa? No, caro Manconi, e la realtà è più dura dei pregiudizi. Due: sempre "Foglio", intera p. III con brani di un libro di Roberto de Mattei (si veda anche "Avvenire", p.30, il 1° dicembre) per il quale il Vaticano II è fonte di tradimenti della fede e causa ogni male alla Chiesa avvelenata dal suo falso «pastoralismo» addirittura succube del «comunismo». In realtà il secco opposto, e con pretese teologiche, di chi in 2.000 anni di storia della Chiesa fino al Concilio vede solo oppressione e tradimento dell'umano. Gli estremi - anche di incomprensione - si toccano. Ma per fortuna lì sotto leggi che de Mattei è proprio uno «schietto reazionario». Perfetto!
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