martedì 29 settembre 2020
Un suggestivo mosaico gigante fatto di tanti piccoli manifesti in bianco e nero per ricordare i 16 extracomunitari morti sulle strade della Capitanata negli incidenti del 4 e 6 agosto 2018. Due braccia protese che tentano di afferrare la vita. Sui vecchi mulini Casillo di Foggia, in via Manfredonia, è stato scolpito dall'artista Alessandro Tricarico il ricordo commosso di quei giovani migranti che sono stati travolti e trascinati nell'oblio mentre tornavano da una dura giornata di lavoro in campagna dove spesso si annidano sfruttamento e caporalato. Con l'ausilio di metri di carta e chili di colla, l'intrepido Tricarico ha dato forma ad un'immagine di grande effetto sui silos che raffigura due braccia e due mani che tengono le piante di pomodoro, simbolo dei lavoratori africani spesso soggiogati dalla illegalità e dagli abusi nei campi. Un doveroso omaggio a quelle sedici vite distrutte nel fiore degli anni, che rappresentano anche la tormentata e difficile esistenza dei cosiddetti invisibili costretti a vivere nei ghetti e nelle baracche. L'opera, sostenuta dalla Ong Intersos, è stata realizzata in 700 manifesti e si estende su 800 metri quadri. «La consegno in tutte quelle mani che stringono ancora un briciolo di dignità, nella buona o nella cattiva sorte – ha scritto Tricarico in un post –. Questa terra appartiene a chi la accarezza».
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