martedì 12 aprile 2005
L'ultima volta: Giovanni Paolo II dolente e muto alla sua finestra. Ora è "alla finestra della casa del Padre". Tenerezza e gratitudine: anche personalissima. Qui per qualche giorno le "perle" - pagine e suoni - su questi giorni inauditi. La prima: dopo l'exploit sul "Corsera" - "Il Papa che ha fallito" - Hans Kueng non contento si "ripete" sulla "Stampa"(7/4): Giovanni Paolo II "ha allontanato moltissime persone dalla Chiesa"ha tolto (al Papato) ogni credibilità di autorità morale". Mentre leggo, da tre giorni sotto le finestre della redazione - presso San Pietro - una folla gigantesca soprattutto di giovani prega, piange e sorride sommergendo tutto. "Fallimento" e "lontananza"? Stesso giorno fa bis "Il Manifesto". In prima il "fondo" apre così: "Siamo impazziti, è bene dirlo subito". La prova lì sotto con l'eco stolta di Kueng: "Il fallimento papale". Nel nome, sbandierato lì sopra, dello zombie del "comunismo" decretano il "fallimento" del Papa. E "L'Unità", il giorno dopo, sotto un buon titolo - "Una bara senza frontiere e confini" - scopre che "tutta questa folla, tutti questi giovani" sono qui perché "hanno paura del futuro, hanno paura di questo mondo". Che acume! Ultime perle: a RadioUno, domenica mattina, ore 6.20, ecco una voce di chioccia infastidita: "i libri del Papa prima non li leggeva nessuno, ora vanno a ruba"(?). E alle 10.55 a Radio Radicale Capezzone profetizza: "Chi si ricorda, oggi, di Calipari?" Tra pochi giorni il Papa sarà dimenticato da tutti. E poi: "il dramma della Chiesa di questo Papa è nella sua enorme lontananza dal sensus fidelium". Visto sopra: sì, sono impazziti!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI