venerdì 3 agosto 2012
“Repubblica” (1/8, pp. 24-25 "La filosofia delle passioni. 5. L'Amore"). Nadia Fusini e Massimo Cacciari su amore, eros, eremìa (cioè solitudine), amicizia, carità, conoscenza, passione, singolarità, universalità. Titolo annuncio: «La nostra ricerca impossibile dell'armonia perfetta», e raddoppio nel sommario evidenziato in rosso: «L'idea che eros, amicizia e carità possano fondersi è sbagliata»! "Filosofia" in senso forte e vero: bel dialogo alto, profondità di pensieri crescente. Leggi, e ti accorgi che se alla parola "carità" sostituisci "agàpe", in senso biblico, allora anche in teologia il tema ha una grande storia, e penso al celebre "Eros e agàpe", del teologo evangelico Anders Nygren. Ma allora è davvero impossibile «la ricerca dell'armonia perfetta»? I due splendidi dialoganti a un certo punto evocano san Francesco e poi si trasferiscono sulla dualità paterno-materno. Proprio qui Cacciari ricorda una «paternità» non più, come sempre, manifestata in «potenza», ma nella «capacità di donarsi ritirandosi», svuotandosi: insomma un padre-madre, potente e anche fragile, capace di far essere l'altro «senza nulla esigere» per sé… Bellissimo, e in filosofia forse davvero impensabile. Ma nella luce della fede cristiana? Ecco: dopo Francesco e Chiara si cita anche Maria madre di Gesù. E tu pensi ai mistici della storia della fede, grandi e tanti: Tommaso d'Aquino che alla fine giudica "paglia" i suoi scritti e vuole inabissarsi nell'amore infinito, e Ruysbroek, e Teresa d'Avila, e Giovanni della Croce, e Teresa di Lisieux – «Io sarò l'Amore… Dio, ho trovato il segreto di impadronirmi della tua Fiamma» – e Ildegarda di Bingen, meravigliosa donna di fede e di scienza che Benedetto presto proclamerà Dottore della Chiesa… L'impossibile filosofico fatto realtà vissuta. Dio Padre e insieme Madre (Is 66,12-13), anche Fratello e amico: Dio che si dona ritirandosi (Fil 2,2-11)! Un passo ancora…
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