giovedì 10 luglio 2014
Ieri su due pagine un filo rosso? No! Piuttosto nero: Arianna alla rovescia. Aldo Grasso esorta ("Oggi" in edicola, 16/7, p. 10): «Suor Laura? Più che l'immagine cambi la sostanza»! Ecco l'incipit: «Matrigna addolorata, Suor Laura Boldrinova, Madre Laura di Calcutta…». Molti rimproveri alla presidente della Camera, «ex portavoce dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati» in Italia. Discutibile, come ogni opinione, ma oltre l'uso ironico di termini religiosi traspare (e sorprende, vista la firma) un sottile "machismo". Sempre ieri ("Il Tempo", p. 10: «La senatrice e lo spogliarellista di Mediaset») Fabio Cipolla ce l'ha con la senatrice Stefania Pezzopane, cui dopo il terremoto dell'Aquila «le scene della ribalta si sono aperte» facendone una «diva». Nell'articolo, l'elenco di personali vicende passate, ma il vero motivo pare il rimprovero per l'amicizia con un giovanotto più giovane di lei, che avrebbe prodotto molto gossip... E così uno in più! La religione non c'entra, ma anche qui costante filo nero pare il tono antifemminile. Giornali (maschili) ancora ostili: come avversari e padroni? Pensi a Gesù che prediligeva le donne e risenti Francesco alla collega Giansoldati: «Le donne sono la cosa più bella che Dio ha fatto». Altro filo, davvero!
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