giovedì 5 settembre 2002
E-mail domanda: di chi parlava, ieri, scrivendo "filmaccio"? Di "Magdalene" di Peter Mullan, che accusa "la Chiesa" con alla base "rivelazioni" di una ex-suora senza documentazione alcuna, in mezzo un cumulo di nefandezze attribuite in toto alla "Chiesa" e al vertice la pretesa di essere il capolavoro che finalmente, dopo 20 secoli, mette la "Chiesa" spalle al muro. Di qui entusiasmi, in pagina, e "consigli per gli acquisti": "Attrici magnifiche per regalare alcuni tra i più bei momenti di cinema"Impressionante. Fa esplodere la platea in un fragoroso applauso"Travolgente ovazione". Storia vera? Non importa! E se fosse "stravolgente"? Non importa! Esulta Marco Bellocchio ("Unità", 2/9), in un pezzo siglato "ga.g": "La Chiesa ha paura dell'inconscio"! Davvero? E ga.g. scrive che "il film di Mullan è un attacco duro senza scorciatoie all'iprocrisia (sic! Ndr) della Chiesa cattolica". Diciamolo: come da sigla, una vera "gag"! Originale, questo Mullan: Chiesa cattolica e Talebani? Identici. Perché "la Chiesa istiga alla crudeltà anziché alla compassione, trascinando la società in una spirale di follia"("Corsera", 31/8). Riporta e firma Giuseppina Manin, senza un minimo di sorpresa. Ma sul serio la Chiesa delle Cattedrali - e S. Pietro e la Sistina e la Pietà e il Mosè - è uguale a chi con la dinamite fa saltare i Buddha in Afghanistan? E' in pagina"Un filmaccio, e tanti articolacci di chi non ha cervello in proprio, e lo dà in appalto sottoscrivendo tutto. Cultori del dubbio? Vadano a "zirconare i pirpaffi"!!!
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