Federvini: l'Italia resta leader globale per volumi
domenica 28 novembre 2021
L'Italia del vino cresce ancora in tutto il mondo. Segnale importante per l'intero agroalimentare, che, però, non deve far dimenticare le fragilità del comparto e i problemi che comunque deve affrontare. Ad iniziare, per esempio, da quelli collegati alla ripresa dei contagi da Covid-19, ma anche quelli determinati dalla crescita dei costi delle materie prime e dei trasporti. Eppure, i numeri delineano per ora una situazione positiva. A scattare una fotografia aggiornata e affidabile della vitivinicoltura nazionale, sono state Federvini (che raccoglie i produttori e importatori di vini in Italia) e Nomisma che hanno confermato l'impressione di un comparto in "buona salute" ma anche un'avvertenza: "Sarebbe sbagliato concludere che tutto va bene". Due, come si è detto, gli elementi di preoccupazione. «Assistiamo – è stato detto nel corso della presentazione delle indagini condotte da Nomisma –, ad una recrudescenza della pandemia che assieme alle tensioni inflazionistiche sulle materie prime e gli aumenti sui costi di trasporto mettono in serio pericolo la crescita delle nostre aziende nel 2022. A ciò si aggiungono gli attacchi attraverso l'introduzione di dazi o barriere normative ed inaccettabili aggressioni alle nostre denominazioni». Confortano in ogni caso i numeri. Per il vino, le vendite mostrano a fine settembre – secondo dati NielsenIQ – una crescita a valori del 6,1 % rispetto allo stesso periodo 2020, merito soprattutto degli spumanti che mettono a segno un aumento del 27,5%. Crescono anche le esportazioni e in generale il vino italiano sta riscuotendo importanti successi nei principali paesi importatori. Gli acquisti, sempre per il periodo gennaio-settembre 2021 a confronto con il 2020, evidenziano aumenti del 14,7% negli Stati Uniti, del 6,1% nel Regno Unito, del 9,4% in Germania, del 15% in Canada, del 27% in Russia e di ben il 47,2% in Cina. Detto in sintesi: l'Italia si conferma il primo paese esportatore mondiale di vino per volumi, seguita dalla Francia che però è prima per valore delle esportazioni. Rimane però la situazione delicata, soprattutto se si guarda alle prospettive. Da qui, Federvini formula una serie di richieste. «Ci aspettiamo – dicono i produttori –, supporti concreti dalle nostre istituzioni: nella semplificazione amministrativa, nella promozione sui mercati internazionali e nella tutela delle nostre indicazioni geografiche che sono un grande patrimonio di tutto il Paese».
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