Da precettore a predicatore, diede la vita per il Vangelo
venerdì 24 aprile 2020
Ciò che i cristiani hanno ricevuto in dono, il Vangelo, non può essere tenuto nascosto ma va condiviso con il mondo con coraggio anche davanti a rifiuti e persecuzioni. Così fece san Fedele da Sigmaringen, che non non cedette davanti alle intimidazioni, fino a dare la vita per il Risorto. Era nato in Germania, a Sigmaringen, nel 1578, si era laureato in filosofia e in diritto a Friburgo in Svizzera, per diventare poi precettore per un gruppo di giovani nobili tra Italia, Spagna e Francia. A 34 anni, però, lasciò tutto ed entrò tra i Cappuccini; da religioso venne inviato come predicatore nella Rezia, dove andava diffondendosi il protestantesimo. Il suo impegno fruttò numerose conversioni, ma anche ostilità, tanto che nel 1622 a Séwis venne fermato da soldati che gli chiesero di rinnegare la predica appena conclusa e, davanti al suo rifiuto, lo uccisero con la spada. Altri santi. San Benedetto Menni, religioso (1841–1941); santa Maria Elisabetta Hesselblad, religiosa (1870–1957). Letture. At 5,34–42; Sal 26; Gv 6,1–15. Ambrosiano. At 4,23–31; Sal 2; Gv 3,22–30.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI