domenica 3 gennaio 2016
Un articolo su Repubblica, in cui si riferiva che «per alcuni scienziati fede e ragione possono essere compatibili», e una relativa richiesta di chiarimento di un lettore (16 e 22 dicembre) hanno suggerito a Corrado Augias una risposta più che scontata: «Il metodo razionale mette in discussione se stesso… La fede, al contrario, si presenta con assiomi o dogmi, che giustificano se stessi». Si tratterebbe, cioè, di «una petizione di principio»: equivalente, secondo Augias, al «classico cane che si morde la coda». Un'accusa di «petizione di principio», però, contraddice il proprio asserito argomento razionale e ciò per almeno tre motivi: il primo, perché mai la religione dovrebbe paragonarsi alla ragione (a quale?) e sottoporsi al giudizio della scienza; il secondo, semmai la ragione dovrebbe mettersi accanto alla fede procedendo insieme senza adoperare linguaggi irrispettosi (succede, ma non è questo il caso); il terzo motivo, infine: se la fede dovesse dare di sé dimostrazioni scientifiche, non sarebbe più fede. L'opposta petizione di principio diventerebbe, così, la coda che morde il cane. Il bello è che negli stessi giorni è proprio Augias il quale, sul Natale, inciampa in una bella petizione di principio. Annuncia infatti il suo «inno laico alla madre di tutte le feste» e subito afferma categoricamente: «Tutte le festività di tutte le religioni risalgono ai miti che da sempre accompagnano il genere umano…». E subito dopo: «Proviamo invece a raccontare la festività del 25 dicembre prescindendo dalla tradizione cristiana». Ahimè, se almeno non avesse adoperato quel duplice e irrazionale «tutte» e quell'impossibile «prescindendo», non sarebbe la seconda volta che la coda morderebbe il cane…PSICOMISERICORDIAC'è uno psicoscrittore, Umberto Silva, che, la vigilia dell'apertura del Giubileo, ha sottoposto ad analisi le sue idee tanto sulla Misericordia quanto su D (uso una sigla per rispetto) e ne ha raccolto i risultati su Il Foglio. Eccone una psicoantologia: «Misericordia, una delle parole più ambigue della storia… Misericordia? Cristo è venuto per i peccatori, cioè gli audaci, e non per i giusti, cioè i noiosi… Che il figliol prodigo sia perdonato dal padre sarebbe accettabile, magari dopo un tempo di punizione, ma celebrare in suo onore una festa, è troppo!... L'onnipotenza stride alquanto con la misericordia… D è stato misericordioso verso se stesso, ha rinunciato a credersi qualcuno…». Nessun dubbio: Il Foglio è troppo misericordioso con se stesso e con il suo psichiatra e morde anche lui il suo cane.L'UNICA LEGGESu Il Fatto Quotidiano (23/12) Furio Colombo mostra la sua «speranza di una legge che regoli il "fine vita"». Speranza inutile: l'unica vera legge c'è già e da tempo. L'ha scritta N. S. che la fa rispettare da tutti, anche dal desideroso Furio.
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