venerdì 17 luglio 2009
Fantasie tra cronaca e invenzioni, con inclusa "lezione". Cominciamo da ieri. "Il Mattino" (p. 1 e ampio seguito a p. 10): «Il Papa e il giallo dei due gatti spariti»; "Corsera" (p. 22): «Spariti i gatti destinati al Papa»" Da quattro anni si spreca inchiostro sui «gatti del Papa», che sono solo una leggenda. In Vaticano mai esistiti, a parte un paio, fermi su un mobile, fatti di ceramica" A Les Combes si è ufficialmente dichiarato " in pagina da giorni " che non c'erano e non ci sarebbero stati, eppure" ne scrivono ancora. E scrivendone causano anche guai a chi legge e magari ci fa sopra una battuta in Tv. Dunque le fantasie corrono: per un paio d'anni si è (s)parlato e scritto delle «scarpine rosse di Prada», e c'è voluta una smentita ufficiale della Sala Stampa, che ogni tanto qualcuno dimentica, ricascandoci. A proposito di fantasie e invenzioni, ieri sul "Messaggero" (p. 23: «Protestanti e cattolici») tocca leggere per l'ennesima volta Roberto Gervaso col suo usuale bignamino anticattolico sulla storia d'Italia: tutti i guai del nostro Paese vengono dai Papi e dalla Chiesa, e gli altri Paesi tutti salvati e redenti dalla Riforma, per evitare i cui benefici «la Chiesa rispose con la Controriforma, che fece riprecipitare l'Italia nel Medioevo». Dove purtroppo è rimasta fino a oggi. Così in pagina all'ingrosso i luoghi comuni dei gatti e delle scarpine di Prada, e lacrime laiche delle mode travestite da storia. Riciclarli non costa niente. Può capitare che ai riciclatori ne venga una dura lezione, ma l'eccezione conferma la regola: sregolata e patetica.
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