martedì 18 luglio 2017
Leggerezza... Ieri sul "Tempo" (pp. 1 e 10: "Vendo fortuna a 10 euro") un "cartomante" di strada racconta come "inventarsi un lavoro in tempo di crisi". Fantasia! Mi richiama alla mente una scena vissuta a Napoli molti anni orsono. Di sera attendo il treno per tornare a Roma e mi si avvicina un signore distinto, loquace, allegro. Domande e risposte serene, cortesi, interessate al momento vissuto fino all'arrivo del treno. Saluto e mi avvio, ma arriva una domanda delusa: "Professo'… E non mi date niente?" Con spiegazione immediata: "Professo'! Questo è il mestiere che faccio: io tengo compagnia a quelli che aspettano il treno!".
Non ricordo la mancia, ma 10 euro sarebbero stati meritati. Per la verità "Il Tempo" come è oggi non mi piace per tante ragioni, e la prima è la denigrazione continua, con ricorso non innocente a vera fantasia, del ministero di Papa Francesco. Stavolta però come una sorpresa. A p. 23 un trafiletto – "Combattere la corruzione nella Chiesa e nella società" – presenta il libro "Corrosione" (Rizzoli) nel quale il cardinale Peter Turkson, incaricato dal Papa del Consiglio per lo sviluppo umano integrale, descrive i danni della corruzione in appoggio però alle frequenti parole di Francesco contro la corruzione, che nella realtà corrode dal profondo sia la società che, per quanto riguarda la sua realtà umana, anche la Chiesa.
La corruzione "spuzza" – il termine è di papa Francesco – e questo nonostante tutto non è, non è mai stato e non sarà mai il vero "odore delle pecore" raccomandato da Papa Francesco, che indica così con fantasia originale l'antica espressione del "sensus fidelium", lo spontaneo sentire la giusta indicazione della fede unica che rimane ferma nelle mutazioni anche continue della società, e in quanto storica e fatta di uomini, anche della Chiesa. "Semel in annis": d'accordo con "Il Tempo"!
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