giovedì 26 settembre 2019
Un artista strappalacrime, dicevano di Marco Masini: un autore di tormentoni straziati, di canti d'amor perduto che con la sua bella voce faceva sanguinare. Poi, d'improvviso, eccolo in disco rock fatto di denunce violente, senza sconti. Come quella che state per leggere. «Falso, ogni movimento che non coincide con quello che senti! Quando ascolti qualcuno, ma ti frega un accidente dei problemi suoi, e viaggi le rapide di un istinto che è vittima di sé! ...Falso, in ogni notizia che non coincide con quello che è il mondo! Falso, ogni nuova speranza subito in vendita in farmacia! Quando paghi elemosine e messe appeso a un credo di polvere, quando ti vendi a un partito che partorisce l'inutile! Quando non abiti il presente, perso nei labirinti della mente! ...Falso da non esistere, rincorri le illusioni di un secolo sempre più inconsapevole di sé! ...Io respiro un po' di me solo in fondo all'anima, dove un uomo allatta la sua libertà: non c'è, in fondo al falso, non c'è nemmeno ...l'ombra di sé! ». No, non è solo un cantore d'amori finiti, Masini: e questo pezzo, scritto alla fine del secolo scorso, può ricordarlo bene anche all'inizio del nostro nuovo millennio.
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