giovedì 7 settembre 2017
Ieri qui (p.3) Zaccuri sull'«ideologia delle fake news», falsi tra incoscienza e pregiudizio. Una piccola, di ieri: un prete, «storico della musica e organista», lamenta in rete che «la cultura dell'effimero ha raggiunto anche la liturgia» e scrive che «Paolo VI stonato com'era cantava sempre, Benedetto XVI conosce e ama la musica e sa cantare, Francesco non canta mai»! "Velato" attacco al Papa, ma in realtà Paolo VI non ha mai cantato! Ci sono anche sciocchezze grosse, e non velate. Per esempio (3 e 4/9) attacchi veri: leggi, tra “Giornale”, “Libero” e “Verità”, «Papa Freud... A papa Francesco non bastava Dio. Andò in psicanalisi... Credo in Freud onnipotente... Aveva bisogno di aiuto... La confessione non basta», «Il Papa in terapia... Come noi. Anche Bergoglio è un uomo qualunque». Ci si mette anche “Corsera”: «...e la Chiesa perde l'esclusiva del conforto». La sintesi più forte e più confusa è però sul “Foglio”: «Il Padre nostro, dai cieli ai meandri dell'inconscio». Tra divagazioni sul pecca fortiter et crede fortius di memoria luterana, che non c'entra niente, e ammissioni esplicite di limiti della «capacità di comprensione» da parte dell'Autore, capisci che per qualcuno la fede è e dev'essere riparo onnipotente anche dei problemi di carattere e delle vicende della vita, con gran confusione tra ricerca di luce interiore dentro se stessi, per cui si va dallo psicologo, e ricerca del perdono di Dio all'interno della comunità di fede, per cui si va al confessionale... Con tutto il rispetto, strana visione! La fede sarebbe mezzo di crescita personale e solidità psichica, mentre è offerta di senso ultimo alla vita e alla morte, e la psicanalisi sarebbe totale alternativa non solo alla fede cristiana e cattolica ma a Dio stesso. Fake news! Se poi la scoperta è che «Il Papa è come noi» (“Libero”, p.1) la cosa è nota dal tempo di san Pietro: «Anch'io sono un uomo!» (Atti, 2, 26)!
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