sabato 9 luglio 2005
Chi ci fa, e chi c'è""Peccato sostenere chi vota l'aborto" Guai ai politici che attentano a vita, giustizia e pace". Ieri "Repubblica", titolo e sommario (p. 37) sul documento del prossimo Sinodo. Politi, ironico, ci fa: il divieto di sostenere col voto chi per programma promuove aborto, guerra e ingiustizia sociale, vale solo su aborto e bioetica, tanto poi su guerra e ingiustizia ci si accomoda! Stessa pagina, dura Livia Turco, Ds e cattolica dichiarata: "proclamare i valori con la spada rischia di allontanare invece che convincere". E dove sta, "la spada"? Boh! Poi lei ragiona, dicendo che "da cattolica" a suo tempo poté approvare la 194 perché non sanciva un diritto all'aborto, ma cercava di prevenirlo e lo depenalizzava. Fu così: molti anche cattolici, anche legislatori, pensarono la 194 come "male minore" rispetto alla pura proibizione che generava l'aborto clandestino e di massa. Ma questo non c'entra niente: la proibizione odierna riguarda il voto ai politici che programmano aborto e soppressione di embrioni come diritto, e violazione di pace e giustizia come regola, ed è - con buona pace di Politi che "ci fa" - senza sconti per alcuno. Il tutto peggiora, poi, nel titolo per la Turco: "Come cattolica (l'aborto) non lo farei mai, ma la legge deve rappresentare tutti". Una follia! Allora una legge sull'immigrazione deve rappresentare anche i razzisti, una sulla delinquenza anche i mafiosi, e una sulle tasse anche gli evasori? Col caldo succede di tutto - lo dice Eugenio Scalfari sull'"Espresso" in edicola - ma logica e fedeltà non vanno in vacanza. O qualcuno, nel caso, "c'è" davvero?
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