martedì 24 ottobre 2017
«Quella volta che un santo perseguitò un altro santo»! Francobaldo Chiocci (“Il Tempo” 21/10, pp. 1 e 16) sui momenti difficili dell'allora padre Pio, ai tempi di papa Giovanni, per gravissime accuse da parte di uomini di Chiesa. Verità, ma con successiva caduta di stile per un giornalista di gran classe e raffinata scrittura. Chiocci senior, ricorda che papa Roncalli, «il Papa buono…fu cattivo solo con padre Pio, santificato 15 anni prima di lui». Santo “contro” Santo! In realtà vero obiettivo dello strillo è papa Francesco: non solo ha canonizzato Giovanni XXIII, il “cattivo”, ma «ha contemporaneamente nominato cardinale quel Loris Capovilla, che come segretario e “anima nera” di Roncalli ispirò l'ostilità pontificia verso il Cappuccino stigmatizzato». Che dire? Ho conosciuto benissimo Capovilla da metà anni 60, e incontrato anche alcuni tra i principali protagonisti dell'ostilità verso San Pio, il cappuccino vescovo di Padova Bortignon, monsignor Carlo Maccari, don Umberto Terenzi e molti preti che soprattutto in Veneto ebbero l'ordine di condannare i gruppi di preghiera Padre Pio… Quanto a papa Giovanni egli scrisse apertamente che «si vera sunt quae mihi referuntur» (se sono vere le accuse che mi vengono riferite) le pesanti misure adottate erano giuste. Ma erano false: quindi nessuna colpa di Giovanni XXIII e Capovilla. E allora il vero bersaglio del “Tempo” è Francesco, con la Chiesa di oggi. Ciascuno raccoglie ciò che può, “Il Tempo” lo fa con insistenza anche negli errori. Ancora lì infatti (21/10 “Sacro e profano”) Marcello Veneziani, anche lui di solito misurato, torna su «vita, opere, miracoli e persecuzioni» di padre Pio per rifiutare i pellegrinaggi delle reliquie di san Pio. È libertà! Basta? No! Ieri – pp. 1 e int. – un suo annuncio: «Siamo alla fine della Cristianità»! Si sa che talora… il tempo impazzisce. Anche in pagina: da secoli chi ha previsto la fine della Chiesa ha sbagliato pronostico.
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