giovedì 26 febbraio 2015
Spesso in pagina multipla elogi sperticati del «dubbio», ma solo se è quello altrui, e in specie raccomandato ai «credenti». Bene: dubitare di sé è vera premessa per confidare solo nel Dio rivelato e donatoci in Gesù di Nazareth. Capita però, stesse pagine, che poi trovi come «certezza» di scienza doc anche roba con fondamento scientifico che pare ridicolo. Domenica “La Lettura” del “Corsera” (21/2) ha due perle in 4 pagine: «L'evoluzione dell'uomo in diretta» (pp. 6 e 7). Edoardo Boncinelli, spalleggiato a fondo pagina da Adriano Favale, è sicuro che «La selezione naturale, pur lentissimamente, modifica i nostri corpi». La prova? Ecco: «secondo alcuni… vanno scomparendo i denti del giudizio, l'appendice cecale e il timo». Secondo altri «si smantella la dentatura ferina (i canini, ndr) avremo occhi sempre più grandi e testicoli sempre più piccoli». Certezze in serie: «Secondo alcuni» e «secondo altri»! Finito? No. Alle pp. 21 e 22 – «L'Universo smise di essere un noioso parallelepipedo» – Paolo Giordano ricorda Albert Einstein. Esordio: «Credo di aver incubato la fascinazione per la fisica molto tempo fa, da bambino». Per lui è «l'idea elettrizzante di un sapere assoluto», che dal sommario risalirebbe al 25 novembre 1915, quando Einstein «presentò la teoria della relatività generale (e) il Cielo non fu più quello che fino allora era stato pensato». Una cascata di certezze: «Sapere assoluto» ove «il cielo si trasformò in una struttura viva, mobile ed elastica, piena di fosse, cunicoli e pendii». Scienza pura, scienza sicura, scienza maestra! Volete metterla a confronto con quelle vecchie invenzioni: la fede, la Chiesa, le dieci Parole? Sempre e solo fantasie buone per il popolino: al meglio reinventate dal Benigni. Attenzione alla scienza «piena di fosse», meglio, del «senno di poi»!
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