domenica 27 gennaio 2008
Giornata mondiale delle comunicazioni: il Papa ricorda ai media che ci sono bene e male e chiede responsabilità etica. La dicono "infoetica", e subito giù pregiudizi e sorprese. I primi: "Attacco del Papa a Tv e giornali"
("Repubblica", 25/1); "Il Papa attacca i media: troppa volgarità e violenza"("Unità" e "Giornale", coppia di fatto molto etero); "Il Papa contro la Tv spazzatura" ("Messaggero"). Già: poteva dirsi a favore (Ndr)? "Il Sole 24 Ore" registra: "Il Papa: dai media volgarità e violenza". La domanda seria sarebbe: vero o no? Ed è difficile rispondere di no. Ma "l'intellettuale" si ribella e su "Repubblica" c'è il Giorello che "sbotta" come un "grillo" qualunque: "Ma che giornali legge il Papa?" E lui, poliglotta, spiega che qui non abbiamo "i tabloid britannici con quelle terze pagine con le ragazze discinte". Già: qualcuno misura la morale ancora solo con la pelle delle "ragazze". Finito? No: "Repubblica" dà anche consensi per il Papa: Mario Landolfi, Massimo Giletti, Enrico Mentana e Antonio Di Bella. Segue sorpresa: Milena Gabanelli condivide, ma dal Papa vorrebbe anche "l'indicazione delle soluzioni". Già: con l'aria che tira, sai che tsunami di proteste! Torna la domanda vera: ci sono o no da noi volgarità e violenza? Giorello guarda solo "terze pagine britanniche", se no p. es. avrebbe visto due pagine di fantasie gratuite per un delitto atroce, su un grande giornale (16/12), con l'intera Perugia identificata così: "afrore di ormoni, testosterone, canne e calzini da tennis". C'è o no, "violenza e volgarità" in pagina? "Est! Est! Est!" Chi legge beve: e i veleni fanno male.
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