mercoledì 16 luglio 2008
Lunedì sulla "Stampa" Jacopo Jacoboni " "Ultimo suicidio a sinistra. Seppelliti da una risata" " esprimeva la stessa idea qui scritta ieri: a sinistra, "da Tango alla piazza", passando per "Cuore" e risatacce varie si è dilapidato un patrimonio di ideali e di solidarietà sociale, finendo in balia del qualunquismo di Grillo, Guzzanti, Travaglio, Di Pietro. L'estremismo sedicente satirico fa male: si crede libero perché irride tutto e tutti, ma distrugge soltanto. Altro estremismo pare più serio, magari tragico, addirittura apocalittico: prende di petto grandi questioni, le fa a pezzi sfoggiando la sua indignazione, ma dimostrando così solo l'incapacità non dico di tollerare chi la pensa diversamente, ma anche di capirne la posizione. Perciò lo sfoggio linguistico di cultura che rimanda addirittura a drammi della classicità è del tutto fuori posto: squilibrato. Nel genere esemplare " stesso giorno " sulla "Stampa", la tirata insultante di Guido Ceronetti, che nella difesa cattolica della vita vede solo «la sofisticata disumanità paludata di religione che ammonisce, si agita, ricatta moralmente gelandoci il sangue da luoghi inferi e anticristici» con «un decreto arrogante e cieco che contrasta con la superiore legge della pietà». Rimanda ad Antigone eroina di Sofocle, lui, e si mette nei suoi panni, mentre gli altri, tra cui la Chiesa e le suore che da 16 anni custodiscono Eluana sarebbero il crudele Creonte. Ma Antigone amava, e chi uccideva era Creonte. Sbaglia Ceronetti a pensare Eluana già morta. È viva, accudita e anche amata. È davvero impresa pietosa ucciderla per sete e per fame?
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