mercoledì 11 febbraio 2004
«L'estremismo è una malattia infantile». Pare lo dicesse Lenin parlando del comunismo. E il post? E l'ex? "Unità" di ieri, titolone di apertura: "L'Italia è un paese in rivolta". Ti guardi intorno e non ti pare. Ma è il meno. Sempre prima pagina: "Fecondazione: torna alla Camera la legge indecente". E sotto: "Norma medievale. Ritorno al passato". E sotto: "Contro la scienza, la ricerca negata". E sotto: "Contro le donne: l'appello delle giuriste". Come le ciliegie. E a p. 10: "Fecondazione: ultimo appello contro il medioevo". E a p. 27: "Fecondazione, la legge dell'ingiustizia". Senza respiro e all'ultimo sangue. Domanda: possibile che tutti quelli che non sono allineati contro questa legge che certo va ben oltre i limiti dell'etica cattolica siano barbari, medievali, nemici delle donne e della scienza? La legge è passata finora con un voto trasversale, anche di parlamentari di centrosinistra, cattolici e no, anche eletti nei Ds. E allora? Che logica è, quella di demonizzare a ogni parere diverso a tal punto che la coscienza di colleghi e colleghe sia insultata, derisa e vilipesa? Possibile che il puro e semplice guardare anche mettendo in luce i diritti del nascituro sia ciò che i titoloni a ciliegia visti sopra denunciano orripilati? No. Qualcosa non va. Almeno due. La prima - probabilissima - che questa è una battaglia già perduta, e che invece di lavorare per migliorare le cose così si peggiora il tutto. La seconda è che così facendo, in tanti sono autorizzati a pensare che a sinistra non c'è neppure uno spiraglio per una coscienza liberamente cattolica"L'estremismo? E' anche una malattia senile: di comunismo e postcomunismo.
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