martedì 20 aprile 2010
Ieri sulle prime pagine di tutti i giornali titoli e commenti sul Papa a Malta e sul suo incontro paterno e fraterno - vere lacrime di 'com/passione' - con le vittime dei preti pedofili. Sul "Giornale" niente in prima pagina, ma sotto il "fondo" commosso del solitamente brusco Direttore per "Marina, Raimondo e Silvio" trovi il lancio di quasi intera p. 16 dedicata al desiderio di un noto giornalista: "Per i miei 50 anni cerco un uomo da sposare", che ripete un vecchio pezzo già qui segnalato molti anni fa. E il Papa? C'è, ma a p. 14, in due bei reportages del bravo Tornielli. Ormai si è capito che al "Giornale" dell'attuale timoniere la Chiesa e gli uomini di Chiesa interessano in prima pagina solo quando si pensa di poterla usare o quando è scomodo ascoltarla e comodo attaccarla (e allora si arriva ad alzare i toni sino all'invettiva)" Questa assenza di ieri dice qualcosa? Sì. La stessa che dice, sempre ieri, l'assenza del Papa in prima pagina su "L'Unità", di solito prodiga di accuse e anche insulti non solo travestiti da "satira", che stavolta riserva - sì - tre pagine alle lacrime di Malta ed alle "spine del pontificato del papa tedesco" con riassunto quasi solo in negativo dei 5 anni di pontificato, ma solo dopo aver dedicato la p. 15 al "sociologo" Andrea Boraschi con titolo definitivo - "Scandalo pedofili. La Chiesa non va verso la verità" - che ripete l'accusa del tutto infondata per chi ha letto i documenti, come hanno capito quasi tutti e quasi su tutti i giornali, arrivando all'insulto diretto a questo Papa, lo stesso che sulle prime pagine di (quasi) tutti i giornali non solo piange con le vittime, ma restituisce loro fiducia e speranza. "Giornale" e "Unità": estremi che si toccano.
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