sabato 15 ottobre 2016
Qui l'altro ieri sulla "stupidità". In pagina di tutti i tipi: se per esempio ti capitano tra le mani alcuni vecchi ritagli l'evidenza è palmare. Sul "Mattino" due giorni dopo l'elezione di papa Francesco (15/3/13, p. 9) una perla del notissimo Alain Touraine, grande vecchio della sociologia: «...pur sapendo ben poco di Jorge Bergoglio, la scelta di eleggere un cardinale argentino oggi la considero come la scelta più reazionaria»! Applausi? Non basta: tre giorni prima (12/3) sul "Fatto" questa la sentenza profetica di Paolo Flores d'Arcais: «L'intera Chiesa (gerarchica) è normalizzata, omologata, compatta sulle posizioni conservatrici, dal punto di vista teologico, etico e forse anche politico»! Applausi? E per caso stesso giorno, stesso "Fatto" (p. 11) un'esternazione del Nobel Dario Fo: «Fate sposare i preti e la pedofilia morirà». Applausi? Riposi in pace! Mi pare assodato che alcune belle cose della sua simpatia per Gesù, e poi anche per papa Francesco ce le ha lasciate. La stupidità minaccia tutti, anche "Lupus in pagina", ma qualche volta conviene esser chiari. In tema, di recente, letti grandi e multipli peana per l'ultima fatica di Sorrentino sul "Papa giovane". Dicono e scrivono che il film è bellissimo, ma quel che ne leggi ti ricorda la differenza tra "bellezza", che può essere solo apparenza, e realtà che invece nel caso ti pare continuamente offesa a 2000 anni di storia. Non l'ho visto, non discuto la "bellezza" estetica, ma ricordo che anni orsono furono peana per la bellezza di «m…d'artista», e a chi mi ha chiesto di dire qualcosa sul film dopo la lettura degli entusiasmi pubblicitari ubiqui, pur senza pretesa di giudicare con i canoni dell'arte, ho detto che sempre su Roma e dintorni dopo "La grande bellezza", forse ora è stato il turno de «la grande... schifezza»! È libertà, vero?
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