giovedì 14 luglio 2016
“Espresso” (24/7, p. 11, «Satira preventiva»): «Un prontuario dell'Is per torturare gli infedeli». Serra ironizza sul «Dibattito teologico negli ambienti del terrorismo islamico (...). In quali casi sgozzare? In quali decapitare?». Tre colonne sui metodi usati dal Daesh per individuare «in pochi minuti» gli «infedeli, Corano alla mano», e «quali sevizie infliggere loro». Impazza la fantasia: «Atei incalliti, forti bevitori, bestemmiatori cronici e adulteri seriali per puro caso conoscono qualche frase del Corano e se la cavano bene». Segue serie di quiz da riempire scrivendo ovviamente «da destra a sinistra» e punteggio relativo: «tra 100 e 90 si è salvi, e si può uscire dal locale», tra «90 e 80» ci si salva, ma «si deve rimanere nel locale per assistere alla mattanza degli altri e uscirne purificati, rasserenati, inneggiando alla Gloria di Dio e ringraziando i carnefici per l'esperienza edificante…». E via per un'altra colonna e mezza! Satira esplicita sulla religione? Pensi alle vittime del jihadismo dal 1991 in mezzo mondo e fino a oggi e ti è difficile ridere. È libertà ovviamente, di pensiero e di stampa, ma può offendere tanto dolore innocente. E in tema trovi anche satira implicita. “Corsera” (10/7, “La Lettura”, p. 37: «Tesi». «Un milione di euro per la super Religione». Marco Ventura racconta un'iniziativa realizzata «in un'area di Berlino Est» dove «tornava a galla una chiesa attestata fin del XIII secolo». «Tornava a galla»! Così, e si è pensato di edificarci un luogo di culto con 3 locali per le tre religioni, cristiana, ebraica e islamica. Ma leggi che è sicuro: un inghippo! «Non si tratterà dell'unione in preghiera di tre antiche religioni. Sarà invece il segno, l'ennesimo, dell'inizio di una nuova super-religione. Tre in uno, appunto». Forse per qualcuno anche una è troppa!
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