Espero, via al fondo pensione
giovedì 27 maggio 2004
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha autorizzato all'esercizio dell'attività il primo fondo complementare riservato a dipendenti del settore pubblico. è il "Fondo Scuola Espero" rivolto ai dipendenti statali del comparto della scuola. Al nuovo fondo possono aderire i dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure con contratto a tempo determinato di durata superiore a tre mesi. La platea degli interessati include pertanto anche i 12.000 docenti di religione prossimi all'immissione in ruolo e gli altri 6000 che proseguiranno l'insegnamento sotto forma di incaricati. In seguito potranno aderirvi anche i dipendenti delle scuole private, parificate, paritarie o legalmente riconosciute.

Complessivamente, potranno iscriversi al Fondo oltre un milione e centomila dipendenti (docenti ed amministrativi), suddivisi in più di 10.800 strutture scolastiche. Nell'ambito di tutto il pubblico impiego, Espero assicurerà la pensione integrativa a circa il 34% dei lavoratori del comparto.
La Commissione di vigilanza ha proceduto alle verifiche di competenza in appena un mese dalla domanda di autorizzazione, consentendo l'avvio della campagna di informazione sulla natura, sulla finalità del Fondo e sulla prima raccolta dei contributi
in coincidenza con l'avvio del nuovo anno scolastico. Espero è un fondo senza scopi di lucro ed opera in regime di contribuzione definita, gestito secondo il sistema finanziario della capitalizzazione individuale.
Prestazioni complementari. Il lavoratore iscritto ad Espero potrà ottenere: a) la pensione integrativa di vecchiaia, qualora raggiunga l'età pensionabile stabilita dalla previdenza obbligatoria e con almeno cinque anni di partecipazione al Fondo. b) la pensione integrativa di anzianità, qualora maturi un minimo di 15 anni di iscrizione al Fondo ed un'età non inferiore a 10 anni rispetto a quella prevista per la pensione di vecchiaia obbligatoria. c) liquidazione in capitale: all'atto del pensionamento integrativo, l'iscritto potrà chiedere la liquidazione in capitale fino al 50% del proprio accumulo contributivo; il capitale potrà salire al 100% qualora la liquidazione risulti inferiore all'importo dell'assegno sociale. d) anticipazioni sulle future prestazioni integrative da destinare a spese sanitarie di carattere straordinario, all'acquisto della prima abitazione per sé o per i figli, ad oneri da sostenere per la propria formazione professionale.
Oneri finanziari. Il Fondo sarà finanziato da una quota di iscrizione di 2,58 euro, da un contributo, pari all'1% della retribuzione, a carico del datore di lavoro, dell'1% a carico del lavoratore, dal 2% del Tfr annuo per i dipendenti in servizio al 31 dicembre 2000, del 100% del Tfr per gli assunti dal 1 gennaio 2001, da un bonus del 1,5% della base computabile per il trattamento di fine servizio a patto che l'interessato al Tfs opti per il trattamento di fine rapporto.
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