martedì 30 giugno 2009
Lupus in due parti, comunque "pensoso". E' scomparso Mario Verdone, babbo di Carlo e grande uomo d'arte e di cinema, ma "L'Unità" (27/6, p. 2, "Culture") ha dato così la notizia: "Addio Carlo Verdone, tra arte e cinema"! Povero Carlo, gli mancava anche questa! Perché lo segnalo? Perché da anni sono interessato al modo con cui egli tocca il tema religioso in genere e la figura del prete cattolico in particolare. Ho abitato per 20 anni proprio accanto alla casa del babbo e sua, a via dei Pettinari, l'ho incrociato tante volte anche al bar d'angolo, ma mai ho avuto occasione di comunicargli questa curiosità. Oggi, insieme a sentite condoglianze lo faccio. Anche l'arte e la capacità di far sorridere può essere una via di grazia. Seconda parte, pensosa altrettanto e più, dedicata a Federico Orlando, vicedirettore di "Europa". Lì (27/6, p. 9) elogia l'intervento di Don Luigi Ciotti ad un funerale di persona cara ed amichevole, ma contrappone le sue "parole di pietà e di speranza", messe insieme a tante di colui che chiama "il nostro amato cardinale Martini", a quelle per lui piene di durezza, superba chiusura e ipocrisia della "Chiesa usurpata" da altri, ovviamente per lui Papa e Cei. Che dire? A Orlando questo: che forse lui non si rende conto dell'offesa che, fraintendendo così, egli porta non solo alla verità delle cose - a quel funerale infatti c'ero anch'io - ma anche alle persone di cui egli parla credendo di elogiarle, ma immergendole di fatto totalmente in una realtà di Chiesa che sarebbe l'opposto di quella per cui paiono vivere, amare e parlare.
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