venerdì 12 agosto 2005
"Questione morale" sempre attuale, e sempre difficile trattarla con equilibrio. Ieri, "Corsera", sforzo di difficile obiettività. Nel fondo Ernesto Galli della Loggia - "Avventurieri all'assalto" - affronta da par suo "il conflitto di interessi, a dispetto di ogni promessa mai sciolto, ma sempre furbescamente aggirato": è il tallone d'Achille dell'attuale governo e provoca giuste convulsioni nella maggioranza in vista del rendiconto agli elettori. Lì accanto però - vignetta di Giannelli e articolo di Paolo Franchi, "Il non detto tra Ds e alleati" - il dito va sulla piaga di ritardi volontari e reticenze, sull'autentica questione morale, che indeboliscono il Centrosinistra e la sua leadership, con le esitazioni di Prodi che rifiuta di elaborare fin da ora un programma - "sarebbe un suicidio" - e con l'inutile balletto delle "primarie", pura schermaglia politicante. A p. 6 infine Fabrizio Cicchitto e Furio Colombo, moralisti a senso unico, vedono la realtà con un solo occhio, opposto. Insomma: i punti interrogativi giusti messi con par condicio e quelli esclamativi secondo un sano cerchiobottismo, del miglior Corriere. Che però ieri ha anche l'altra faccia, più discutibile. Innocente in fondo il filosofo Giulio Giorello - "Di nessuna Chiesa", ma fedele alla Ditta - che a p. 24 lancia una pubblicazione del giornale partendo dalla "domanda del bambino": "Papà, perché fa buio, di notte?" Meno innocente però il paginone in cui non c'è il "bambino", ma il cantante "Pupo" che accusa "la Chiesa" e "Avvenire": "mi attaccano perché sto da 20 anni con due donne". Non si nasconda dietro le donne. A qualcuno Pupo non piace proprio. Si può?
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