sabato 25 luglio 2015
Ieri sul "Venerdì di Repubblica" titolone per 5 pagine (42-47): «Il Papa e la sceicca, la strana alleanza per un ospedale» che nasce – testuale – «grazie a un certo Bergoglio». Antonio Corbo racconta che nella «visita di Stato» di aprile 2012 in Qatar «Giorgio Napolitano si avvicina alla statuaria principessa araba Sheikha Mozah Bint Nasser, seconda moglie di Sheikh Hamad ben al-Thani», e le «raccomanda» la costruzione di «un ospedale in Sardegna, davvero una grande opera». Ora, dopo 3 anni, il lieto annuncio: «Ci siamo: a dicembre dovrebbe aprire Pediatria, primo di 11 reparti» dell'Ospedale «Mater Olbia», realtà che «recupera la grande incompiuta del San Raffaele 2», il sogno di «don Luigi Maria Verzè... fermato da un infarto nel 2011». Ecco perciò a p. 42 la foto della «statuaria principessa araba» e a tutta p. 43 papa Francesco con lo sceicco, che poi «nel 2013 ha abdicato». Segue racconto dettagliato delle fasi dell'impresa tutta italiana, tra sindaci del luogo, presidente Renzi che si è dato da fare, ministri vari, evocazioni di Silvio Berlusconi, Nicolò Pollari e Servizi segreti... Evidente l'entusiasmo per presente e futuro e la tristezza rievocata per l'impresa già fallita del San Raffaele. Insomma: grandi affari, grandi cifre, grandi progetti realizzati con domanda retorica: «Può essere questo lo scenario di un oggi... con l'incontro di musulmani e cattolici, l'apoteosi di legalità e fratellanza, sanità pubblica per ricchi e poveri, contro gli affari dei privati?». Ovvio il sì. Leggi, ma per te la domanda è un'altra: che c'entra Verzè, «manager in tonaca», scomparso nel 2011? E soprattutto papa Francesco, arrivato nel 2013? Niente! Ma si sa: in gergo si dice che "il Papa tira", e talora certi laici diventano felici come chierichetti. A parte fatti e dati, non fa una bella impressione...
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