domenica 6 giugno 2004
Spropositi, di contenuto e di memoria. Ieri ("Il Giornale", p.12) Ruggero Guarini sul problema delle difficili relazioni tra Cristianesimo e Islàm. Un'intervista di Stefano Lorenzetto ad un vescovo del Sudan lo ha tutto allarmato, e ne tira fuori un titolo imperativo: "La Chiesa separi martiri e kamikaze"! Lui chiede al Papa un'enciclica solenne che stabilisca la differenza. Ma non basta il quinto comandamento? E poi: forse i kamikaze islamici leggono le encicliche cattoliche per regolare la loro vita e morte? Sul "Venerdì"(4/6, p. 157), invece, esordio di una recensione di libro: "Chi ama l'astrologia spesso si interessa anche di vita spirituale". Astrologia e vita spirituale. La prima presa sul serio: tutta la pagina ha per titolo "L'Oroscopo" e rimanda al sito "LabuonaStella". Ma la seconda? Metterle insieme è libertà, ovvio, ma sia consentito a chi pensa allo "spirito" umano come qualcosa di serio e profondo, e tanto più a chi pensa che "vita spirituale" sia collegata anche alla presenza in noi dello "Spirito Santo", di considerare l'accostamento uno sproposito di contenuto. Sproposito di memoria, invece, stesso "Venerdì"(p.65) nella presentazione di "Lula, il figlio del Brasile", libro intervista a Luis Inacio da Silva, detto Lula, neopresidente del Brasile, con prefazione di un politico italiano di sinistra: bella e seria. Ma
chi ha buona memoria, qui da noi, potrà ricordare che Lula, sindacalista cattolico brasiliano, operaio e vicino ai poveri, per venti anni fu invitato in Italia solo da Acli e Cisl, e snobbato e compatito come un sognatore da tutta la nostra sinistra. Mai troppo tardi.
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