martedì 23 luglio 2019
Uno dei malesseri più diffusi oggi è l'attacco di panico: dramma che se non si prova non si può capire, e che certo non è facile da mettere in una canzone. Eppure En e Xanax, i due medicinali più usati per curarne i sintomi, sono anche protagonisti di una canzone di Samuele Bersani: perché esistono pure autori che provano a guardarli in faccia, i mostri d'ogni giorno. En e Xanax non sono persone facili: «Lei per strada, lui rubava libri e poi glieli leggeva...». Inoltre «Quando litigavano, avrebbero potuto uccidersi al telefono»: perché non è semplice, stare accanto a qualcuno in panico. Ma li salva affrontare insieme le paure, è puntando sulla condivisione che questa strana canzone sublima il loro dramma. «En e Xanax si tranquillizzavano con lingue al gusto di medicina amara, poi sovrapponevano il battito cardiaco... Se non ti spaventerai con le mie paure, il giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle... In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore: e su di me puoi contare, per una rivoluzione...». Alla fine, Xanax canta a En «Tu hai l'anima che io vorrei avere», centrando forse il punto meglio di un trattato. Perché il panico colpisce chi ha sensibilità profonda; e perché dietro ogni problema c'è, sempre, una persona. E pure cantarlo è utile a ricordarcelo.
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