mercoledì 9 settembre 2009
Stupefacenti in pagina: non come droghe, ma proprio come causa di "stupore", e quindi emozionanti. L'altro ieri nel genere sul "Giornale" (p. 24) era un capolavoro l'intervista alla filosofa Roberta De Monticelli, detta "ricercatrice di emozioni", che nel caso le ha trovate e le rilancia come può. Ecco quindi il titolo perentorio, davvero "emozionante": "L'etica? Se non è laica non è vera etica". Caspita! E tu in un lampo scopri che "all'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano" la docente di filosofia della persona cancella in un solo colpo venti secoli di morale "cristiana", proprio e solo perché cristiana? Così capisce il lettore, trascinato nel pezzo, tra virgolette che ne consacrano il senso, in un mulinello di ragionamenti da labirinto, tra "neuroni e sinapsi" che declassano la "millenaria questione" del "libero arbitrio" a cosa di "secondaria importanza". Ricaspita! Davvero "emozionante", e con proposizione decisiva, tra l'altro frutto fresco delle novità apportate dalle "neuroscienze", nelle parole nette: "Sono dell'avviso che l'etica o è laica o non è". Leggi, invano cerchi di capire meglio, ma tutti i tentativi di chiarimento che non comportino il rovesciamento di secoli di filosofia, teologia, logica e anche buonsenso non approdano a nulla. Insomma lì per lì, come appare in pagina - magari, ed è l'ipotesi migliore, ridotta dall'intervista a significare altro dalle intenzioni - tesi davvero da neuroscienze! Ne prendi atto, e ricordando le ultime parole di Goethe in punto di morte, "mehr licht!" (più luce!), speri in un prossimo chiarimento: meno stupefacente, ma più convincente.
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