mercoledì 2 ottobre 2013
A Berlino un mese esatto fa (2/9) il presidente dei vescovi cattolici tedeschi ha tenuto una conferenza pubblica di fronte al capo dello Stato Joachim Gauck e alla cancelliera Angela Merkel. Il tema era esplicitato fin dal titolo: "La Chiesa prima delle elezioni: fede e giustizia", come letto anche su tutti i nostri giornali (1/9). Mancavano pochi giorni alle elezioni federali – 15/9 in Baviera e 22/9 nel resto del Paese –. Il testo diffuso in anticipo, dopo il saluto all'«Herr Präsident» e alla «werte Frau Bundeskanzlerin», dopo l'ampia esposizione delle attese della Chiesa – sia come Chiesa tedesca che come espressione della Santa Sede di Papa Francesco – e delle responsabilità di tutti, credenti o meno, si concludeva con una forte «Aufförderung» (esortazione, meglio quasi intimazione) che «gilt allen», cioè «riguarda tutti»: «Andate a votare! Assumetevi la vostra responsabilità, veramente!». Non ho letto di proteste… Si sa come sono andate quelle elezioni: ha stravinto la «Kanzlerin»… Ci ripenso oggi, tempo di annunciate e possibili crisi con eventuali elezioni e loro intreccio con la "questione giustizia", mi chiedo cosa succederebbe da noi in vista di eventuali elezioni se con la stessa esplicita franchezza la Cei organizzasse qualcosa di simile, presenze, argomenti ed "esortazioni" compresi… Probabile che si "scoprirebbero le tombe, squillerebbero le trombe" laico-laiciste e si griderebbe alla…violazione del Concordato… Varrebbe la pena di replicare che anche in Germania è vigente un Concordato, addirittura dal 1933, ma nessuno da quelle parti lo ha mai usato, in politica, per intimare alla Chiesa di tacere. Già: in Germania dicono spesso che qui si fanno le cose «auf italienisch» (all'italiana), e nel caso non è un complimento…
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