Il carisma della cura «segno» del femminile
martedì 18 agosto 2020
Al cuore del “genio femminile” c'è il carisma dell'accoglienza e della cura, che sono le basi della testimonianza cristiana: solo “conservando” i segni del patrimonio della fede è possibile offrirli al mondo. «La Chiesa – ha detto papa Francesco – riconosce l'indispensabile apporto della donna nella società, con una sensibilità, un'intuizione e certe capacità peculiari che sono solitamente più proprie delle donne che degli uomini». La memoria di sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, è legata soprattutto alla sua opera di scoperta, conservazione e valorizzazione dei luoghi legati alla storia di Gesù. Flavia Giulia Elena era nata in Bitinia tra il 248 e il 250 e aveva sposato il tribuno Costanzo Cloro, ma nel 293 l'imperatore Diocleziano volle che il marito la ripudiasse. Il figlio, Costantino, divenne imperatore nel 306 e per Elena cominciò il prezioso lavoro a favore dei luoghi santi in Palestina, ma anche dei bisognosi. La tradizione dice che la Croce di Gesù fu trovata sotto ai suoi occhi nel 326. Forse fu proprio grazie alla sua testimonianza che il figlio Costantino si convertì, dopo aver concesso libertà di culto ai cristiani. Elena morì tra il 329 e il 330.
Altri santi. Sant'Agapito, martire (274); sant'Alberto Hurtado Cruchaga, religioso (1901-1952). Letture. Ez 28,1-10; Dt 32,26-30.35-36; Mt 19,23-30. Ambrosiano. 2Cr 28,16-18a.19-25; Sal 78 (79); Lc 12,4-7.
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