venerdì 7 giugno 2019
I pentoloni delle cucine dell'Aclichef di Como ribollono, sprigionando profumi di spezie che evocano sapori lontani. Dieye assaggia e condisce insieme alle sue amiche senegalesi e alle donne italiane che si sono unite a lei in questa avventura, senza conoscerla, preparando le pietanze di una cena molto speciale. I piatti si mescolano a sorrisi di gioia e di accoglienza, mentre i bimbi più piccoli dormono nelle fasce legate alle schiena e quelli più grandi aiutano ad allestire la sala, a cucire vestiti colorati. I fili di Dieye – perché la cosa che le piace di più fare è intrecciare i capelli con i fili di cotone – è stata una festa multietnica e solidale che ha gettato un ponte tra l'Italia e il Senegal, nata da un'idea di Elena che abita, come Dieye, a Figino Serenza, in uno stabile con un cortile dove non ci sono differenze di provenienza. Le barriere linguistiche e culturali vengono abbattute da un clima di condivisione tra le famiglie che sperimentano l'aiuto reciproco per la preparazione del cibo, le feste dei bambini, i turni per accompagnarli a scuola. Da questa esperienza, Elena ha avuto l'idea di una cena il giorno del suo compleanno in cui anche la sua vicina Dieye avrebbe cucinato. La festa è stata un tripudio di colori, con i vestiti arrivati da Mbour, villaggio natale di Dieye, insieme ai fiori di bissap, come ogni festa senegalese che si rispetti.
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