«Adozione a distanza»per cinque gemelli
domenica 18 dicembre 2005
Babbo Natale porta solo regali utili, in casa F. Un figlio riceverà le scarpe nuove perché quelle vecchie hanno i buchi, l"altra un pigiama, l"altra ancora un po" di biancheria intima, l"altro maschietto un orologio che sostituisca quello rotto... E così via: cinque figli, altrettanti pacchetti col fiocco. I cinque sono gemelli, due maschi e tre femmine, hanno 13 anni e "La voce di chi non ha voce" si era occupata già di loro quando sono nati. Ora la mamma si è rifatta viva, perché lo stipendio del marito, che di mestiere fa il muratore, è come la classica coperta: troppo corto. «Basta immaginarseli seduti intorno a un tavolo, i miei figli: cinque bistecche, cinque porzioni di verdura e altrettante di frutta... E poi i vestiti, le scarpe. Compro i jeans all"ingrosso, due pantaloni ciascuno bastano tutto l"anno, loro si accontentano, spesso qualche amico più grande passa i vestiti usati, insomma, ci si arrangia». Poi ci sono le altre spese fisse: l"affitto dell"appartamento, la bolletta della luce («Duecento euro», snocciola la signora), il riscaldamento. E poi le spese mediche per uno dei gemelli, che ha problemi motori e all"intestino e a 13 anni pesa 22 chili contro i 45 del suo fratello maschio. Qualche piccolo aiuto già arriva, a questa famiglia che tira avanti giorno per giorno con la calcolatrice in mano per far quadrare i conti. La San Vincenzo offre i pacchi viveri e qualche aiuto in denaro, il Comune nel quale i sette risiedono ha messo a disposizione un insegnante di sostegno per aiutare i ragazzi a fare i compiti, lo Stato rimborsa una parte del costo dei libri, una benefattrice ha coperto fino a fine anno il costo della scuola di nuoto... «Tutto è prezioso, una goccia dopo l"altra fa un fiume di bene», sorride la signora, e immaginiamo la creatività che ci vuole, ad apparecchiare ogni giorno per sette con un piccolo portafoglio. E allora ci rivolgiamo ai lettori di "Avvenire", sicuri che possano comprendere i bisogni di una famiglia che non chiede denaro per affrontare spese straordinarie, ma quelle quotidiane di cinque ragazzi di 13 anni che devono pur mangiare, vestirsi, andare a scuola. L"ideale sarebbe una sorta di adozione a distanza, che garantisse un"entrata supplementare, anche piccola però fissa, su cui contare tutto l"anno.Per le offerte è disponibile il conto corrente postale 15596208, intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può effettuare un bonifico a favore di Avvenire , "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 della Banca popolare di Milano, ag. 26 (Abi 05584, Cab 01626).
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