giovedì 28 agosto 2014
“Repubblica” edizione Torino (25/8) sul «messaggio» di Francesco al Sinodo valdese («Vi sono vicino») e stesso giorno “Il Trentino” titola: «Nessun Papa è andato dai valdesi». Luigi Sandri legge la storia della minoranza oggi valdo-metodista, «Chiesa della riforma prima della Riforma», osteggiata anche con metodi non evangelici dalla Chiesa di Roma e pure dallo Stato: vero che «da alcuni anni il vescovo di Pinerolo assiste, ospite gradito, al Sinodo valdo-metodista», ma «finora nessun papa si è recato al tempio di Piazza Cavour (…) perché i valdesi porrebbero cruciali problemi ecclesiali al vescovo di Roma». Come sempre informato e preciso, ma è noto che sulla realtà del «vescovo di Roma… cruciali problemi ecclesiali» sono ammessi anche tra i cattolici. Paolo VI lo disse apertamente – «Abbiamo piena consapevolezza del fatto che il Papa è l'ostacolo maggiore sulla via dell'ecumenismo» (AAS59, 1967, p. 418) –, Giovanni Paolo II chiese aiuto a vescovi e teologi, compresi i fratelli evangelici, per ripensare i modi dell'esercizio del ministero di Pietro (“Ut u.s.” 96), e Francesco (E. G. 32) dice suo dovere il «pensare alla conversione del papato». «Cruciale»? Certo: legato a quella Croce.
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