mercoledì 23 giugno 2021
Sabato e domenica a Verona si è celebrato il primo evento in presenza dedicato al vino: Opera One e Preview di Vinitaly Special Edition che si terrà ad ottobre. E c'erano i più importanti produttori di vino italiani, selezionati dalla rivista americana Wine Spectator, che finalmente si incontravano di nuovo, fra loro, con i buyer e i giornalisti, invitati da quella VeronaFiere che da oltre 50 anni è la casa del vino italiano. Se qualcuno si aspettava un'aria lugubre di chi si sta leccando le ferite ha sbagliato i pronostici: il mondo del vino italiano è in salute e da fine marzo è ripartito con buone performance all'estero, fra cui Cina, Usa e Paesi europei. È arrivato il momento per apprezzare i vini che migliorano dopo un periodo di affinamento. E la cosa vale sia per i bianchi sia per i rossi, giacché il Covid ha portato i vignaioli a fare di necessità virtù, giocando la carta dell'affinamento che porta a vendere prodotti più maturi e interessanti. Ho assaggiato vini nuovi, emersi da questi lunghi mesi di isolamento: chi ha puntato sull'Amarone prodotto completamente senza solfiti, come la famiglia Castagnedi, e chi, col mosto accantonato, è uscito con Bollicine fragranti. Insomma, un periodo dove non è mancata la creatività, con la scoperta che la relazione con i consumatori è un valore, che forse era stato dimenticato. E se nelle Marche hanno riscoperto che il vino si può vendere nei bag in box, per allargare la distribuzione giocando sui negozi di prossimità, in Piemonte le aziende sono già partite con l'enoturismo, facendo diventare le cantine, ma anche i vigneti, un luogo dove passare il tempo e scoprire il racconto della terra. Nicola Gatta, che produce uno spumante particolare nella zona della Franciacorta, ha già mille persone prenotate per le visite in cantina, ma non da meno sono quelli che si sono attrezzati perché si metta in moto quella vitalità italiana che è fatta di piccoli borghi, ognuno con la propria storia e bellezza. Domenica a Vinadio, per esempio, Confartigianato ha radunato al Forte i creatori di eccellenza della provincia di Cuneo, per presentare le passeggiate con i panini gourmet: un'altra iniziativa emersa da quella creatività esplosiva che andrebbe guardata con attenzione dalle istituzioni, giacché l'Italia che alza la testa merita d'essere tracciata. Perché si sappia sempre da dove ripartire.
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